Ricevo e pubblico:

Dal 21 marzo su tutte le piattaforme digitali e a breve su supporto fisico, per l'etichetta La Stanza Nascosta Records, “Quanto mi costa la felicità”, secondo lavoro in studio del cantautore Matteo Sau.

Giovedì 29 febbraio 2024, ore 21.00, al Fabrik (Via Goffredo Mameli, 216, Cagliari, Italy, 09123), Matteo Sau ha presentato in anteprima il nuovo album nell’ambito della rassegna “B-Side”, diretta da Emilio Capalbo.

Sul palco con Matteo Sau (voce e chitarre) Ivana Busu (fisarmonica e synth), Gianluca Pischedda (violoncello), Andrea Lai (basso), Antonio Pinna (batteria e percussioni).

Sau firma testi e musiche, avvalendosi, per gli arrangiamenti, dell’apporto del musicista e produttore Salvatore Papotto.

Matteo Sau
Matteo Sau

Dieci racconti, dieci microstorie- racconta Sau- accomunate dalla ricerca della felicità, dalla consapevolezza che questa ricerca non è mai regolare, non ha un inizio e una fine, ma è un camminare, o correre, attraverso la quotidianità. Il disco raccoglie piccoli frammenti, stringe il fuoco su un momento particolare in cui i protagonisti si chiedono quale sia il prezzo della loro felicità e quando sia possibile percepirla. I brani viaggiano nei luoghi e nel tempo senza un ordine preciso, perché la felicità non è tangibile, ma si infila negli stati d’animo dei protagonisti. La corsa alla felicità è condivisione, ma anche egoismo, rassegnazione e abitudine. Il disco è il luogo in cui questi personaggi arrivano, annunciati da una musica come succedeva con le compagnie d’arte che giravano i paesi. Arrivano, raccontano la loro storia e poi, accompagnati dalla stessa musica che li ha accolti, vanno via a cercare altri luoghi.

Matteo Sau, con “Quanto mi costa la felicità” orchestra una ricerca esistenziale, una ricognizione e un’osservazione psicologica sotto forma di commedia umana itinerante. Nella coincidenza di intro e outro- un quasi folk crepuscolare, scandito dall’andamento litanico e dolente della fisarmonica, accompagnata dal basso e dal charleston suonato con le spazzole- il cammino si fa circolare, in una perfetta RingKomposition sonora.

Sau estrae dal suo cilindro una parata autarchica di personaggi, ne disegna per lampi intuitivi e folgorazioni aforismatiche le architetture emotive. L’ordito sonoro, che spazia dal rock alla milonga, dal tango al valzer, passando per il blues, è cucito su misura dei microcosmi umani tratteggiati; storie minime per una narrazione universale.

Un disco corale, che si snoda in purezza, filtrato da uno sguardo contemplativo e mai sentenziante o artefatto.

dsc_8879

Tracklist

01. Quanto mi costa la felicità

02. Eggià

03. Solito tango

04. Ingresso tesserati

05. Bottoni e luce

06. Gina

07. Così un giorno lei è partita

08. Contraddizioni

09. La diva nera

10. Canzone della bella sorpresa

Testi e musiche: Matteo Sau

Arrangiamenti : Salvatore Papotto e Matteo Sau

Produzione artistica: Salvatore Papotto

Mixaggio e mastering: Salvatore Papotto

Matteo Sau: voce, pianoforte, chitarra acustica e elettrica, programmazione controller, chitarra classica e ukulele in Canzone della bella sorpresa

Salvatore Papotto: basso, drum machine, synth, organo, programmazione archi, programmazione fiati.

Voce femminile in Canzone della bella sorpresa: Roomie.

 

Bio

Matteo Sau è nato, vive e lavora a Cagliari. Ha collaborato con numerosi musicisti in progetti che spaziano dalla musica popolare a quella del Sud America. Ha lavorato con scrittori e attori per portare in scena reading-concerto e spettacoli teatrali, di cui ha curato le parti musicali sia attraverso la composizione di brani originali sia mediante la rilettura di brani già editi. Ha partecipato a progetti di promozione culturale e preso parte a festival quali il Marina Cafè Noir e Cuncambias. Ha collaborato con scrittori come Francesco Abate, Daniele Biacchessi, Leonardo Padura Fuentes, Stefano Tassinari e Maurizio De Giovanni.  E’ autore dei testi e dei brani musicali dello spettacolo teatrale La stanza di Michelangelo.(2023)

Ha all’attivo l’album Qualche giorno dopo la luna (Prodotto da Stefano Guzzetti e pubblicato da Caracò nel 2015). Il disco, all’interno del quale è contenuta anche una rielaborazione del brano Ho visto anche degli zingari felici, di Claudio Lolli, ha come tema portante il tempo e la sua percezione. Attimi che diventano infiniti e lunghissimi periodi che si possono riportare a brevi fotogrammi.

 

https://www.instagram.com/matteosau/

https://www.facebook.com/matteo.sau.1

https://www.youtube.com/@mettiusa